Lo Yakovlev Yak-40 è un piccolo aereo passeggeri dotato di 3 motori. E’ stato il primo reattore commerciale trimotore per tratte brevi e il primo aereo prodotto nella ex Unione Sovietica ad aver ottenuto la certificazione secondo le norme di aeronavigabilità del mondo occidentale. Il primo volo è avvenuto il 21 Ottobre 1966 ed è stato prodotto dal 1967 al 1981 per un totale di oltre 1000 esemplari. Lo Yak-40 è stato progettato per collegare le più remote zone dell’immenso territorio dell’URSS, operando da aeroporti con piste corte, non pavimentate e quasi senza mezzi di supporto a terra. Da questo deriva la sua configurazione ad ala bassa, priva di freccia e la propulsione a 3 motori, gli Ivchenko AI-25 di circa 1500 kg spinta cadauno, con inversore di spinta sul motore centrale.
La fusoliera pressurizzata ha un diametro di 2,4 metri, i piloti siedono affiancati a prua, mentre la cabina passeggeri ha una configurazione a 24 o 32 posti in file di 2+1 o 2+2. I passeggeri accedono a bordo attraverso una scaletta integrata nella sezione di coda, che alloggia anche un APU ausiliario per fornire potenza autonoma per l’accensione dei motori su aeroporti non attrezzati. L’ala ha flap a fessura molto grandi che insieme al basso carico alare conferiscono all’aereo caratteristiche di bassa velocità e brevi corse di decollo ed atterraggio anche su piste non preparate. Le due semiali sono unite fra loro alla mezzeria con il longherone principale che occupa tutta l’apertura alare. Nell’ala sono incorporati i serbatoi integrali per il carburante, capaci di 3.800 litri. Gli impennaggi di coda hanno una ampia deriva con angolo di freccia a 50 gradi che portano il piano orizzontale, privo di freccia, ben al di là della fusoliera. Lo Yak 40 è stato per molti anni la spina dorsale delle linee a corto raggio della Aeroflot, arrivando nel 1980 a collegare ben 276 località. Dopo aver ottenuto i certificati di navigabilità in Italia e Germania, è diventato anche un successo di esportazione, con tour di dimostrazione in 75 Nazioni e ha in seguito operato nelle aerolinee di 21 paesi, inclusi gli USA, per un totale di 130 unità esportate.
In Italia lo Yak-40 ha operato in 5 esemplari, principalmente negli anni ’70 e ‘80 su rotte di corto raggio con le aviolinee Aertirrena, Alinord, Avioligure e infine Cadabo.
Lo Yak 40 di Volandia (c/n 9412030 S/N 87351) è entrato in servizio con la Aeroflot nel 1973 e, dopo circa 6.000 ore di volo, alla fine del 1996 è stato immatricolato in Liberia per conto della compagnia italiana Ales Airlines, diventando così l’ultimo esemplare di questo modello ad operare in Italia. Nel 2000 la compagnia cessò di operare e l’aereo, già con circa 7000 ore di volo alle spalle, dopo essere stato sequestrato per ragioni fiscali è rimasto per molti anni immobilizzato presso l’aeroporto di Milano-Linate, dove era ormai diventato parte del paesaggio aeroportuale. Donato a Volandia dall’Agenzia delle Dogane nel 2018, è stato trasportato ed esposto al Museo nel Novembre 2019.