SIAI Marchetti SF-260

Specifiche Tecniche
Denominazione : SF-260
Tipologia : Addestratore iniziale
Costruttore : SIAI Marchetti
Nazione : Italia
Anno di Produzione : 1966
Dimensioni
Lunghezza : 7,10 m
Apertura Alare : 8,35 m
Altezza : 2,41 m
Superficie Alare : 10,10 m²
Pesi
A Vuoto : 720 kg
Massimo Al Decollo :  1200 kg
Propulsione
Lycoming O-540 da 250 CV (pistoni), Allison 250-B17 350 CVA (turboelica)
Prestazioni
Velocità Massima : 439 km/h
Autonomia : 1440 km
Storia

Il monomotore da turismo e addestramento SIAI Marchetti SF-260 è uno dei maggiori successi di tutti i tempi dell’industria aeronautica italiana, in produzione da oltre 40 anni ed in servizio in tutto il mondo.
L’SF-260 deriva dall’Aviamilano F-250, triposto metallico concepito da Stelio Frati (n. 1919) come evoluzione del proprio biposto in legno F-8 Falco e collaudato da Luciano Nustrini il 15 luglio 1964. La SIAI acquistò il progetto e lo rivide munendolo di un motore da 260 CV con elica a giri costanti. L’aereo fu certificato negli Stati Uniti nel 1966 e negli anni successivi conquistò tre primati di velocità di categoria, toccando il 29 marzo 1969 i 369,43 km/h su circuito chiuso di 100 km. Adottato nel 1976 per l’addestramento iniziale dei piloti militari italiani, è stato impiegato anche dalla scuola Alitalia di Alghero e da pattuglie acrobatiche civili.
Monoplano interamente metallico, con carrello retrattile, tettuccio a bolla con grande visibilità, l’SF-260 è stato costruito in numerose versioni mantenendo intatta l’impostazione generale. Installando una turbina Allison 250 con elica tripala, nel 1981 fu realizzata la versione SF-260TP. Nel 1996 il progetto è stato acquisito da Aermacchi, che ne continua la produzione nelle versioni E ed F a pistoni. Con i recenti ordini dell’Aeronautica Militare e delle Filippine, la produzione ha superato i 900 esemplari.
L’SF-260 esposto è l’I-TURB (numero di costruzione 711), prototipo della versione TP, portato in volo il 16 febbraio 1981 dal pilota collaudatore SIAI Floro Finistauri (1944 – 1983). L’aereo, prestato da AgustaWestland, è stato restaurato nel 2007-2010 dagli Amici di Volandia, i volontari del Museo.

Si ringrazia: Agusta Westland.

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