Nel marzo del 1946, Edouard Jolly e Jean Délémontez costituiscono la Societé Avions Jodel per la fornitura in kit, dei materiali e del progetto, per consentire la costruzione dell’ultra leggero Jodel D-9 Bébé, progettato dallo stesso Délémontez. Il D-9 vola, la prima volta, il 22 gennaio 1948 con motore motociclistico Poinsard, a 2 cilindri contrapposti, raffreddati ad aria e con una potenza variabile a seconda della cilindrata 1100, 1200, 1600 eccetera. Il progetto originario prevede una struttura in legno, monoplana, ala bassa a sbalzo. L’aereo è governabile sui “tre assi” con tecniche e modalità proprie dei velivoli dell’aviazione generale. L’ala interna è senza diedro a bordi paralleli, unita alle sezioni esterne, con un diedro di 14° a pianta trapezoidale. L’aereo ha avuto un grande successo: è caratterizzato da eccezionali doti di stabilità e maneggevolezza grazie all’ala a doppio diedro, vola lento e stabile, ma, quando richiesto, esibisce anche le sue doti acrobatiche di base. È stato costruito in più di 800 esemplari per la vendita da parte di varie società e in più di 500 esemplari, autocostruiti da amatori, come il modello in esposizione la cui costruzione è stata completata il 21 ottobre 2001 dal signor Graziano Macchi, che lo ha successivamente donato al Museo.