Bimotore leggero da lavoro aereo e pattugliamento, prodotto per oltre trent’anni con diversi motori, equipaggiamenti e dotazioni di ruolo. È facilmente riconoscibile per la configurazione a eliche spingenti introdotta sul P-136 e conservata dalla ditta genovese anche sul moderno P-180. Il P-166 fu progettato dall’ing. Giovanni Casiraghi, che lo derivò dall’anfibio P-136 riprogettando la fusoliera. il prototipo volò il 26 novembre 1957 da Villanova d’Albenga ai comandi di Aldo Gasperi. La versione più diffusa fu la M, acquistata in 51 esemplari dall’Aeronautica Militare, mentre la S da pattugliamento marittimo fu venduta al Sud Africa. La versione DL-3 con motori turboelica fu studiata dall’ing. Alessandro Mazzoni e volò il 3 luglio 1976 con Evasio Ferretti. Ne furono prodotti 36 esemplari per Aeronautica Militare, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Alitalia e Somalia. La produzione complessiva della famiglia P-166 ha sfiorato le 180 unità. Il P-166-DL3 esposto (numero di costruzione 487, Matricola Militare 25165) ha fatto il suo primo volo il 22 settembre 1989 pilotato da Danilo Cazzola. Trasferito sulla base operativa il 23 febbraio 1990, ha prestato servizio con le Capitanerie di Porto con il nominativo “Orca 7” con compiti di pattugliamento marittimo grazie al radar sotto il muso, al sensore all’infrarosso e al faro di scoperta. Nella sua carriera ha totalizzato 2371,45 ore di volo e 1874 atterraggi, concludendo il servizio sulla base di Catania. Ha fatto l’ultimo volo il 24 settembre 2007. Ceduto a Volandia da Piaggio Aerospace, è il primo P-166-DL3 esposto in un museo.