L’idea di costruire delle ali per imitare il volo degli uccelli risale all’antica leggenda greca di Dedalo e Icaro. Il primo tentativo di volo meccanico è attribuito a Abbas Ibn Firnas, che lanciò un rudimentale ornitottero dal Monte della sposa (Jabal al’Arus) nell’area di Rusafa, vicino Cordova, in Spagna nel 875 d.C. Ruggero Bacone, scrittore del 1260, fu il primo a prendere in considerazione dei mezzi tecnologici per il volo. Attorno al 1490, Leonardo da Vinci iniziò gli studi sul volo degli uccelli. Capì che gli esseri umani sono troppo pesanti e non abbastanza forti, per volare usando semplicemente delle ali attaccate alle braccia. Quindi considerò un mezzo in cui l’aviatore sia disteso su una tavola e manovri due grandi ali membranose usando braccia, pedali e leve. Il primo ornitottero capace di volare venne costruito in Francia nel 1870. il modello di Gustave Trouvé volò per una distanza di 70 metri in una dimostrazione all’Accademia Francese delle Scienze. Le ali erano mosse da cariche di polvere da sparo che muovevano dei tubi a pressione. Jobert nel 1871 usò degli elastici per far alzare in volo un piccolo uccello in scala. Alphonse Pénaud, Hureau de Villeneuve, Victor Tatin e altri seguirono presto questi progetti. Attorno al 1890, Lawrence Hargrave costruì diversi ornitotteri mossi da vapore o aria compressa. Egli introdusse l’uso di piccole ali mobili che fornivano la spinta alle grandi ali fisse. Questo eliminò l’uso di un ingranaggio di riduzione semplificandone quindi la costruzione. Nel 1930, Erich von Holst usò l’elastico di gomma per portare modelli di uccelli ad un alto stato di sviluppo e grande realismo. Sempre nel 1930, Alexander Lippisch e altri ricercatori in Germania sfruttarono un motore a pistoni interno.
L’esemplare esposto è una replica in scala reale del modello leonardesco.