Il Fiat G-91 era un cacciabombardiere-ricognitore monomotore a getto ed ala a freccia progettato dall’ing. Giuseppe Gabrielli, prodotto dall’azienda italiana Fiat Aviazione (divenuta Aeritalia in un secondo tempo), dalla metà degli anni cinquanta. È stato utilizzato principalmente dall’Aeronautica Militare, dalla tedesca Luftwaffe e dalla pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori fino alla sua sostituzione con l’Aermacchi MB-339-PAN. Progettato, ispirandosi all’F-86 Sabre, in risposta al concorso per una macchina d’attacco e appoggio tattico indetto dalla NATO nel dicembre del 1953, il Fiat G-91 rispondeva in toto alle caratteristiche richieste: era in grado di operare da piste di fortuna e non preparate, era dotato di buona velocità (il primo prototipo superava mach 1 a 9000 m di quota) e poteva trasportare carichi offensivi di almeno 450 kg. Monoplano ad ala bassa con configurazione a freccia (angolo di 37°), aveva una fusoliera con struttura a semiguscio in lega leggera, che alloggiava il motore nel tronco posteriore, subito davanti al quale erano disposti i serbatoi del carburante e gli alloggiamenti del carrello d’atterraggio. La postazione di pilotaggio era equipaggiata con un seggiolino eiettabile Martin Baker Mk3 che successivamente fu portato alla configurazione 00. Le mitragliatrici (o, secondo le versioni, i cannoni) erano disposte a fianco della presa d’aria, sotto la cabina e all’estrema prua erano alloggiate le macchine fotografiche e le apparecchiature di controllo delle stesse. A seconda delle versioni, alle semiali venivano agganciati due o quattro piloni cui era possibile applicare serbatoi di carburante o carichi bellici (in genere bombe non guidate o lanciarazzi).
L’esemplare esposto a Volandia è nella versione G-91-R/1B NC 199, dove “R” sta per Ricognitore, cioè dotato di apparecchiatura fotografica nella parte anteriore del muso benché armato. E’ stato in servizio col 2° Stormo Caccia 14° Gruppo, numero 2-16, MM 6395 (6403) alla base di Sant’Angelo di Treviso dal 1967 al 1992. In seguito ha posato come “gate guardian” presso il deposito militare di Bovolone fino all’ottobre 2015 con la livrea delle Frecce Tricolori. Ceduto al Museo dall’Aeronautica Militare e sottoposto a restauro dall’Associazione Amici di Volandia, ha riacquistato la colorazione mimetica originale.