Sai Ambrosini CVV-6

Specifiche Tecniche
Denominazione : CVV-6 Canguro
Tipologia : Aliante
Costruttore : SAI Ambrosini
Nazione : Italia
Anno di Produzione : 1941
Dimensioni
Lunghezza : 8 m
Apertura Alare : 19,20 m
Altezza : 2,14 m
Superficie Alare : 21,60 m²
Pesi
A Vuoto : 322 kg
Massimo Al Decollo :  500 kg
Propulsione
Prestazioni
Velocità Massima : 220 km/h
Autonomia : 30 km
Storia

Il CVV-6 Canguro è stato per oltre 15 anni il simbolo del volo a vela italiano in tutti i suoi aspetti di sport, propaganda, addestramento e ricerca. Progettato da Ermenegildo Preti (1918-1986) quando era studente del Politecnico di Milano e costruito nell’officina del suo Centro Studi ed Esperienze per il Volo a Vela, il Canguro era un aliante biposto con struttura e rivestimento interamente in legno. Il prototipo, portato in volo da Nello Valzania nella primavera 1941, fu seguito da un secondo ma la guerra bloccò la serie in costruzione presso l’Aeronautica Lombarda. Nel 1950-53 la SAI Ambrosini ne costruì 34, dei quali 31 per l’Aeronautica Militare.
Assegnati al Centro Volo a Vela ed agli aero club, i CVV-6 formarono piloti fino al 1980. In campo sportivo giunsero quarti ai mondiali del 1952 e secondi nel 1954. In Italia stabilirono 25 primati fino al 1959, dei quali 14 conquistati da Adriano Mantelli (1913-1995). Nel 1955 Mantelli e Muzi portarono il primato di durata in aliante a 28 ore, tuttora imbattuto. Nel 1964 Mantelli toccò i 9.366 m di quota su un Canguro con motore a getto, ultimo primato mondiale stabilito dall’Aeronautica Militare.
Il Canguro esposto è il primo della serie militare e il più vecchio oggi esistente. Fu costruito dalla SAI Ambrosini con matricola MM.100002 e collaudato da Mantelli il 4 marzo 1953. Ebbe poi le marche civili I-AECB, operando prima a Dobbiaco e poi a Vergiate. Ricostruito nel 1964 presso l’Aero Club di Rieti dopo una scassata, tornò a volare come I-IULI nel 1968 e restò in attività fino al 1978. Salvato da Mantelli per una nuova campagna di primati di quota, restò accantonato.
Prestato alla Fondazione Museo dell’Aeronautica da Lorenzo Mantelli, è stato restaurato nel 2008 nei colori dell’esemplare MM.100006 usato da Mantelli in infinite manifestazioni aeree.

Per concessione degli eredi del Gen. Adriano Mantelli che con questa macchina conseguì prestigiosi primati e accese in molti giovani la passione per il volo.

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