L’autogiro è uno dei primi velivoli amatoriali di progetto e costruzione italiana. È il progenitore dell’attuale gamma di autogiri della Magni Gyro di Besnate (VA). Vittorio Magni si avvicinò all’ala rotante presso Agusta nel 1956, passando poi a Montedison, Elitaliana e infine Silvercraft, dove conseguì il brevetto di pilota di elicottero. Nel 1967 acquistò i piani di costruzione dell’autogiro B-8 progettato dal russo-americano Igor Bensen. Poco dopo costruì i primi due autogiri italiani, mono e biposto. Il terzo fu un B-8M Gyro-Copter con motore Volkswagen di derivazione automobilistica. Da queste esperienze Magni trasse il suo quarto aeromobile, l’Eligiro M4, ancora dotato di un rotore Bensen. Il progetto aveva la struttura, il rotore, il carrello di atterraggio e i piani di coda a V in alluminio, mentre l’abitacolo era in fibra di vetro. Il motore Franklin da 65 CV azionava un’elica bipala in legno. L’M4 poteva decollare in 100 metri e, grazie ad una velocità minima di 40 km/h, atterrare in 30 metri. L’Eligiro fece il suo debutto pubblico il 1° giugno 1972 in mostra statica al salone dell’aeronautica di Torino, dov’era il più piccolo velivolo in esposizione. Nel settembre 1973 partecipò, anche in volo, alla Prima Giornata Italiana del Costruttore Amatoriale a Vizzola Ticino (VA), organizzata in concomitanza con i raduni del Club Aviazione Popolare e del Voloclub Italiano Ultraleggeri, fondato dallo stesso Magni con Giancarlo Zanardo.
L’M-16 TANDEM TRAINER rappresenta il primo successo commerciale della Magni Gyro, ora con fusoliera di carbonio, espressamente studiato per la scuola di volo e per il volo da diporto. È in prestito al Museo dal maggio 2012.
Si ringrazia: Magni Gyro.